In questa fase si determina la percezione univoca tra il nutrimento e il cibo, i bisogni primari e il loro soddisfacimento, l’abbondanza e la sensazione di confort. Per questa ragione è molto complesso scindere gli elementi del “quartetto” amore-cibo-sesso-denaro. Ovvero, le difficoltà che nella vita si potranno riscontrare su uno di questi quattro ambiti, potranno avere delle co-implicazioni anche sugli altri aspetti, essendo la radice esperienziale comune. Le esperienze del bambino prenatale sono uniche, così come le integrazioni di esse: possiamo constatare quanto incidano rispetto al tema della prosperità e del denaro le complicazioni gestazionali (ci limitiamo al non “patologico”) come: placenta previa, cordone corto, giri di cordone intorno al collo, la presenza (e a maggior ragione la scomparsa) di uno o più gemelli, lo stato di salute e benessere generale della madre e dei membri più prossimi della famiglia, i traumi meccanici o sonori che l’embrione prima e il feto successivamente avvertono direttamente. Incidono inoltre gli aspetti di tipo affettivo e sociale del gruppo-famiglia, come essere desiderati da entrambi i genitori, la serenità economica del nucleo, i lutti di famiglia, le preoccupazioni e i pericoli occorsi nel periodo storico (lotte dei gruppi familiari e sociali, conflitti, guerre, ecc). Nel periodo gestazionale si fondano le prime basi per l’approccio alla ricchezza nella vita, poiché ognuna delle esperienze emozionali riportate, vissute dallo stato fetale in poi, è registrata nella memoria del sistema limbico e in molti apparati cellulari, prima che nella corteccia cerebrale.  

Dal libro “Anche i soldi hanno un’anima – Biologia del Denaro” 

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